Di Agricoltura sociale se ne parla tanto e diversi autori hanno dato la loro definizione, come di seguito.

Con il termine Agricoltura sociale (AS) si intende l’insieme delle attività agricole finalizzate alla promozione di azioni di inclusione sociale e lavorativa, di servizi utili per la vita quotidiana, di attività educative, ricreative o che affiancano le terapie. (Giarè, 2013).

Un primo elemento comune riguarda il fatto che tali attività agricole sono realizzate con finalità produttive e sociali a beneficio di soggetti fragili (persone con disabilità fisica o psichica, psichiatrici, dipendenti da alcool o droghe, detenuti o ex-detenuti, ecc.) o sono indirizzate a fasce della popolazione (bambini, anziani) per cui risulta carente l’offerta di servizi (Di Iacovo, 2008).
Ma aldilà delle definizioni, sicuramente importanti, la Cooperativa Sociale Ariel è ormai attiva nel settore da diversi anni.


Infatti, Ariel, attraverso le attività di vivaio e orto biologico, sta sperimentando percorsi socializzanti e terapeutici per facilitare l’integrazione delle persone svantaggiate.
La definizione “Il Prendersi Cura” nasce dall’idea che prendersi cura di qualcosa è l’inizio per imparare a prendersi cura di se stessi e aumentare il proprio grado di autonomia.
Il primo passo del nostro percorso sarà quindi cominciare ad imparare a prendersi cura di una pianta con tutte le sue necessità: irrigazione, concimazione, riproduzione, vendita, come apprezzamento del lavoro svolto.
L’obiettivo che ci proponiamo è migliorare, per quanto possibile, l’autonomia, le capacità relazionali, la sicurezza in se stessi e la consapevolezza che chiunque, anche partendo da condizioni difficili, può riappropriarsi delle proprie capacità, rendersi utile e acquisire un ruolo nella nostra società.